Secondo la polizia locale, nessuno dei quattro fogli di servizio che l’autista ha mostrato agli agenti dal proprio cellulare era compiutamente compilato e mancavano alcuni dati essenziali, quindi gli hanno comminato una sanzione di 173 euro da pagare entro 60 giorni, disponendo la sospensione della carta di circolazione (da un minimo di 2 mesi a un massimo di 8) e il fermo del veicolo. L’autista Ncc, però, avrebbe intenzione di impugnare il verbale per chiederne l’annullamento.
L’autista, che lavora per la piattaforma Uber, è incappato qualche giorno fa nel controllo dei vigili che si sono avvicinati a lui mentre era fermo in via Marina, pieno centro di Milano, in un momento in cui stava dormendo sdraiato a bordo del suo Vito Mercedes a 9 posti con stemma Ncc. Svegliato dai vigili, ha dichiarato che lui quel giorno stava sostituendo un collega – titolare dell’autorizzazione rilasciata da un Comune della provincia di Lecco – e che lui si trovava in sosta a Milano.
Dai fogli di servizio in formato elettronico che ha mostrato alla polizia locale, che contengono l’elenco delle corse prenotate, è emerso che l’autista in sosta in via Marina qualche ora dopo doveva andare a prendere un cliente che aveva prenotato con la app Uber e aspettava l’orario per raggiungerlo in zona, in piazza Santa Francesca Romana, vicino a corso Buenos Aires. Secondo quanto disposto per decreto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i conducenti Ncc devono avere sempre con sè il foglio di servizio compilato in formato elettronico. Il conducente ne aveva 4, e, secondo la polizia locale che ha proceduto per violazione degli articoli 3 e 11 della legge 21 del 1992 sul trasporto pubblico non di linea, nessuno era compiutamente in ordine.
“È assurdo, in un mondo interconnesso e ormai dentro al nuovo millennio il settore non di linea Ncc, taxi, rimane legato a una norma vecchia e anacronistica datata 1992 quando non esistevano neanche le email”, commenta il presidente dell’Associazione Ncc, Luca Notarbartolo: “Così si mette a rischio sopravvivenza e posti di lavoro”. Secondo l’Associazione Ncc, “è necessaria l’apertura di un tavolo politico di confronto per giungere alla riforma totale delle regole dell’autotrasporto non di linea, in primis a tutela del diritto alla mobilità di tutti”.