«Nel giro di pochi giorni, nella città di Milano si sono verificati due gravi episodi che avrebbero potuto avere conseguenze grammatiche. Ancora una volta, la causa è riconducibile alla presenza costante di noleggiatori abusivi che continuano a operare impunemente in un territorio non di loro competenza». Dopo i due ultimi litigi in città fra tassisti e autisti Ncc in piazza Duomo e a Linate, i sindacati dei tassisti chiedono un intervento istituzionale al governo e un incontro con prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, spiegando che «approfittando dell’insufficienza dei controlli da parte della polizia locale questi individui svolgono illecitamente l’attività di tassisti, anziché limitarsi a quella dei noleggiatori mettendo a rischio la sicurezza di tutti». La nota è firmata da Tam, Satam, Claai, Unione Artigiani, Consultaxi, UGL Taxi, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Sitan, USB Taxi, ATI Taxi, Fast Confsal Taxi, Unica Taxi Cgil, Associazione Tutela Legale Taxi e Orsa taxi.
Ai primi dell’anno la lite fra un tassista e un Ncc (noleggio con conducente) in piazza Duomo si concludeva con i due che venivano alle mani all’interno dell’auto del tassista. Nel pomeriggio di domenica 19 gennaio, un tassista di 54 anni si è trovato con una costola rotta dopo una lite con un altro Ncc avvenuta nella zona di fronte alla porta 4 dell’aeroporto di Linate, dove c’era un van nero in sosta, con il conducente a bordo.
Secondo quanto ricostruito, il tassista si è avvicinato accusando l’autista di essere abusivo, sostenendo che non avesse un’autorizzazione valida per lavorare a Milano. Quando ha visto sul cruscotto il cellulare dell’autista Ncc aperto sulla app di Uber, il tassista ha tentato di filmare con il proprio smartphone. L’autista, che era stato invitato ad allontanarsi anche da altri titolari di licenza di taxi, ha aperto la portiera e il telefonino del tassista è volato cadendo per terra. Per far vedere lo schermo rotto del cellulare danneggiato all’autista, il tassista ha infilato dal finestrino il braccio all’interno dell’abitacolo, ed è stato a questo punto che l’autista si è messo in movimento: «E’ partito di colpo, così forte che una persona che era seduta sul marciapiedi si è alzata spaventata», ha raccontato il tassista che è rimasto per alcuni secondi con la mano incastrata nella portiera del van, prima di riuscire a sfilarsi evitando di essere trascinato. Dopo una medicazione al pronto soccorso dell’aeroporto, il tassista ha faticato a sopportare un dolore al fianco. Le radiografie eseguite all’ospedale Humanitas hanno evidenziato la frattura di una costola, 21 giorni di prognosi.
Il presidente dell’Associazione Ncc Italia, Luca Notarbartolo, condanna ogni episodio di violenza: «Spetta alle forze dell’ordine far rispettare l’ordine pubblico mentre per la verifica del rispetto delle norme, e quindi delle regole che regolano il trasporto con conducente, tra le forze di polizia locale esistono dei corpi speciali”. Secondo Ncc Italia, la responsabilità del singolo atto di violenza è in capo a chi commette quel gesto, che può essere sanzionato, ma la responsabilità sul momento critico che stanno vivendo le categorie, fra tassisti ed Ncc, «va imputata a chi non sta mettendo nelle condizioni di poter dialogare e le soluzioni vanno individuate all’interno dei palazzi della politica. Manca un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che dovrebbe regolare il funzionamento delle piattaforme dei servizi di trasporto. Ancora non esiste, e questo è un problema politico per la sicurezza dei cittadini».
Secondo Marco Marani, di Cgil taxi, “le regole imposte dalla legge devono valere per tutti, senza eccezioni. In strada si consuma una guerra fra poveri, chiediamo con un urgenza un intervento istituzionale per affrontare una situazione che sta producendo gravi problemi di ordine pubblico».